Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33250 del 9 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:33250PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia si configura quando l'agente, con una pluralità di atti, anche non necessariamente delittuosi, realizza una condotta abituale di vessazione fisica e morale nei confronti del familiare, determinando in quest'ultimo uno stato di sofferenza e prostrazione, a prescindere dalla durata temporale della condotta. Le dichiarazioni della persona offesa, se precise e coerenti, possono costituire prova sufficiente della responsabilità dell'imputato, purché siano adeguatamente corroborate da altri elementi di riscontro, anche di natura indiziaria, idonei ad escludere l'intento calunnioso del dichiarante. Integra il delitto di tentato omicidio, e non il meno grave reato di lesioni personali, la condotta di chi, utilizzando un'arma idonea a cagionare la morte, colpisce la vittima in una zona vitale del corpo, determinando un concreto pericolo per la sua vita, anche qualora non siano state inflitte più ferite e le funzioni vitali della vittima non siano state gravemente compromesse. L'aggravante dei motivi futili sussiste quando la condotta criminosa è determinata da un irrazionale desiderio punitivo dell'agente, espressione di una reazione emotiva aberrante a comportamenti della vittima percepiti come atti di insubordinazione. L'aggravante della minorata difesa ricorre quando le circostanze di tempo, luogo o persona di cui l'agente ha profittato si sono tradotte, nel caso concreto, in una particolare situazione di vulnerabilità della vittima, tale da ostacolare la sua possibilità di difesa. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche, così come la determinazione della pena, rientrano nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione è insindacabile in sede di legittimità se non contraddittoria e se dà conto degli elementi ritenuti rilevanti ai fini della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi F. - rel. Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/09/2020 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MANCUSO LUIGI FABRIZIO AUGUSTO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore BIRRITTERI LUIGI;
Il PG conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 3 dicembre 2019, il Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Roma, in …

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