Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31623 del 11 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:31623PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La partecipazione ad un'associazione di stampo mafioso o dedita al traffico di stupefacenti può essere desunta da un complesso di elementi indiziari, anche di natura indiziaria, che dimostrino la stabile disponibilità del soggetto nei confronti delle logiche e delle esigenze del gruppo criminale di riferimento, pur in assenza di specifici reati fine direttamente attribuibili. Tali elementi possono riguardare il ruolo svolto dal soggetto nell'ambito dell'organizzazione, i suoi rapporti con i vertici del sodalizio, la sua attività di sostegno e agevolazione degli interessi del gruppo, nonché la sua consapevolezza di far parte di un sistema finalizzato alla commissione di attività illecite, anche se non direttamente coinvolto in singoli reati. La valutazione della gravità indiziaria deve essere effettuata in modo complessivo e unitario, senza frammentare il quadro probatorio, e la mancanza di specifici addebiti di reato non esclude la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato associativo, purché emerga la stabile partecipazione del soggetto alle dinamiche e alle finalità del sodalizio criminale. Inoltre, la presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari prevista per i reati associativi di stampo mafioso o legati al traffico di stupefacenti non può essere superata in assenza di elementi concreti che dimostrino il venir meno di tali esigenze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI Renato G - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. GIORGI Maria S. - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli dell'11/02/2020;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Paterno' Raddusa Benedetto;
udita le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale SENATORE Vincenzo, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Nap…

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