Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20135 del 21 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:20135PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p., può essere desunto congiuntamente dalle specifiche modalità e circostanze del fatto, nonché dalla personalità dell'indagato, caratterizzata dall'incapacità di autocontrollo e dalla tendenza a comportamenti aggressivi e possessivi, anche in assenza di precedenti penali. In tali casi, la concretezza e l'attualità delle esigenze cautelari possono giustificare l'applicazione di misure coercitive, come gli arresti domiciliari, anche quando l'attività persecutoria è ancora in corso, senza che sia necessaria la sostituzione con misure meno gravi, qualora il giudice ritenga che queste ultime siano insufficienti a scongiurare il pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da

Dott. PISTORELLI Luca - Presidente

Dott. ROMANO Michele - Relatore

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. MOROSINI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Di.Vi., nato a S il (Omissis)
avverso la ordinanza del 09/11/2023 del Tribunale di Salerno
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
lette le richieste del difensore avv. Al.Ch., che ha concluso per l'accoglimento del ricorso;
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe il Tribunale del riesame di Salerno ha confermato, ex art. 309 cod…

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