Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35163 del 19 agosto 2016

ECLI:IT:CASS:2016:35163PEN

Massima

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Il sequestro probatorio di beni può essere legittimamente disposto quando sussistono gravi indizi di reato e il vincolo di pertinenzialità tra i beni e il reato ipotizzato, anche se i beni risultano formalmente intestati a terzi o provengono da operazioni successive alla condotta criminosa, purché vi sia un nesso di derivazione o di collegamento funzionale con la stessa. Il giudice, nel valutare la sussistenza di tale nesso, deve tenere conto non solo degli elementi cronologici, ma anche della natura e della finalità delle operazioni compiute, al fine di accertare se le stesse siano state poste in essere con l'intento di eludere le ragioni creditorie e le indagini patrimoniali. Il provvedimento cautelare reale non può essere censurato per meri vizi di motivazione, essendo consentito il ricorso per cassazione solo per violazione di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14 dicembre 2015 del Tribunale di Rimini;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ZAZA Carlo;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. GALLI Massimo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con il provvedimento impugnato veniva confermato il decreto del Procuratore della Repubblica…

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