Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22777 del 3 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:22777PEN

Massima

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La confisca di beni ai sensi del decreto legge n. 306 del 1992, art. 12-sexies, è legittima quando sussistono seri indizi circa la sproporzione tra il valore dei beni e il reddito o le attività economiche del soggetto condannato per uno dei reati indicati dalla norma, nonché l'impossibilità di giustificarne la legittima provenienza. L'onere di provare la titolarità dei beni confiscati grava sul terzo che ne rivendichi la proprietà, il quale deve fornire idonea documentazione comprovante l'acquisto lecito, come fatture o altri documenti contabili. Tuttavia, in assenza di una effettiva sproporzione tra il valore dei beni confiscati e la capacità reddituale del condannato, la confisca non può essere disposta, a prescindere dalla giustificazione della provenienza dei beni, in quanto la norma mira a colpire l'arricchimento illecito e non può essere applicata in modo automatico. Il giudice è pertanto tenuto a verificare attentamente la sussistenza di entrambi i presupposti per l'applicazione della misura ablativa, senza poter prescindere dalla valutazione complessiva della posizione economica del soggetto colpito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. ME. N. IL (OMESSO);

contro

2) D. E. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 28/11/2008 CORTE APPELLO di MILANO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;

lette le conclusioni del P.G. Dott. MONETTI Vito, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

La Corte:

OSSERVA

1. Con ordinanza del 28 novembre 2008 la Corte d…

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