L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive, in quanto atto sanzionatorio a carattere vincolato, rientra nella competenza del dirigente comunale e non del sindaco, salvo che il comune, con popolazione inferiore a cinquemila abitanti, abbia preventivamente adottato una delibera di Giunta comunale che, ai sensi dell'art. 53, comma 23, della L. n. 388/2000, attribuisca all'organo esecutivo la responsabilità degli uffici e dei servizi e il potere di adottare atti anche di natura tecnico-gestionale, in deroga alle disposizioni del TUEL. In assenza di tale delibera, il provvedimento di demolizione adottato dal sindaco è illegittimo per incompetenza. Il principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico e funzioni di gestione amministrativa, sancito dalla riforma del 1990, comporta che gli atti sanzionatori in materia edilizia e di tutela del territorio, come l'ordine di demolizione di opere abusive, rientrano nella competenza del dirigente comunale, in quanto atti di gestione, e non del sindaco, in quanto organo di indirizzo politico. Tale principio può essere derogato solo nei comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti, ove la Giunta comunale abbia attribuito al sindaco, con apposita delibera, le competenze dirigenziali, al fine di contenere la spesa pubblica.