Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 9115 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:9115SENT

Massima

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Il ricorso amministrativo è dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, quando l'amministrazione abbia provveduto sulla domanda oggetto di impugnazione, anche in seguito all'attivazione di un procedimento istruttorio disposto dal giudice amministrativo. In tali casi, il giudice non è tenuto ad approfondire ulteriormente i profili di criticità del ricorso, essendo venuto meno l'interesse della parte alla decisione, in applicazione del principio di economia processuale. Ciò comporta la compensazione delle spese processuali, in considerazione della particolare situazione di fatto che ha determinato la sopravvenuta carenza di interesse. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il ricorso amministrativo diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse quando l'amministrazione abbia provveduto sulla domanda oggetto di impugnazione, anche a seguito di un procedimento istruttorio disposto dal giudice. In tali casi, il giudice non è tenuto ad approfondire ulteriormente i profili di criticità del ricorso, essendo venuto meno l'interesse della parte alla decisione, in applicazione del principio di economia processuale. Ciò comporta la compensazione delle spese processuali, in considerazione della particolare situazione di fatto che ha determinato la sopravvenuta carenza di interesse. La massima si fonda sui seguenti principi e argomentazioni giuridiche desumibili dalla sentenza: - Il ricorso è stato proposto ai sensi degli artt. 31 e 117 c.p.a. per l'accertamento dell'obbligo di provvedere su una domanda di concessione in sanatoria e sulla relativa diffida. - Il Tribunale aveva già esaminato in precedenza una analoga questione relativa a una precedente istanza della stessa ricorrente, respingendo il ricorso per il silenzio. - Il Tribunale, con un'ordinanza istruttoria, aveva chiesto chiarimenti all'amministrazione sulla conclusione del procedimento di condono edilizio. - A seguito del deposito della documentazione da parte dell'amministrazione, che ha chiarito le modalità di quantificazione degli oneri e dell'oblazione, la difesa ricorrente ha dichiarato di non avere più interesse alla coltivazione del ricorso. - Il Tribunale ha ritenuto tale dichiarazione una rinuncia irrituale al ricorso ai sensi dell'art. 84, comma 4, c.p.a. - Pertanto, il Tribunale ha dichiarato il ricorso improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse. - In considerazione della particolarità della questione, il Tribunale ha compensato le spese processuali.

Sentenza completa

N. 15627/2014
REG.RIC.

N. 09115/2015 REG.PROV.COLL.

N. 15627/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 15627 del 2014, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, Via Boezio, 6;

contro

Roma Capitale, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto in Roma Via Tempio di Giove 21;

per l'accertamento dell’obbligo di provvedere sulla istanza di concessione in sanatoria presentata dalla ricorrente il 10-12-2004 e sulla relativa diffida presentata il 31-7-2014;

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio di Roma Capitale;

Vi…

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