Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20791 del 14 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:20791PEN

Massima

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La presunzione relativa di pericolosità sociale e l'assoluta adeguatezza della sola custodia cautelare in carcere, previste dall'art. 275 comma 3 c.p.p. per i reati di criminalità organizzata, operano non solo al momento dell'adozione della misura cautelare, ma anche nelle successive vicende che attengono alla permanenza delle esigenze cautelari. Pertanto, il mero decorso del tempo dalla commissione del reato e dalla esecuzione della custodia in carcere, nonché il buon comportamento del detenuto, non sono di per sé sufficienti a superare tale presunzione, essendo necessari fatti nuovi che dimostrino un mutamento in melius del quadro indiziario. Il giudice, pur dovendo valutare l'attualità delle esigenze cautelari, non è esonerato dall'onere di motivare puntualmente il permanere della pericolosità sociale dell'imputato, in relazione alle peculiarità del caso concreto e alla gravità del reato contestato, caratterizzato dal metodo mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO ((omissis)) - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. VANNUCCI Marco - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 05/12/2017 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MARCO VANNUCCI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. PICARDI ANTONIETTA, che chiede l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di Roma in sostituzione dell'avv.to (OMISSIS) del foro di CATANZARO in difesa di:
(OMISSIS), giusta delega depositata in udienza, che concl…

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