Il proprietario o titolare di diritti reali o personali di godimento su un'area in cui siano stati abbandonati rifiuti, pericolosi e non, può essere obbligato alla loro rimozione e al ripristino dello stato dei luoghi solo se tale violazione gli sia imputabile a titolo di dolo o colpa, in base agli accertamenti effettuati in contraddittorio con i soggetti interessati. L'amministrazione competente, prima di adottare un'ordinanza di rimozione dei rifiuti ai sensi dell'art. 192, comma 3, del D.Lgs. n. 152/2006, deve garantire il contraddittorio procedimentale con i soggetti interessati al fine di verificare l'esistenza di profili di responsabilità per dolo o colpa in capo al proprietario o titolare di diritti reali o personali sull'area interessata. In assenza di tale accertamento in contraddittorio, l'ordinanza di rimozione è illegittima per violazione delle garanzie procedimentali, a prescindere dalla titolarità formale del bene. Inoltre, l'ordinanza sindacale contingibile e urgente, adottata ai sensi degli artt. 50 e 54 del D.Lgs. n. 267/2000, deve essere adeguatamente motivata in ordine alla sussistenza dei presupposti di indifferibilità e urgenza, nonché della situazione di pericolo per la salute pubblica o l'ambiente che ne giustifica l'adozione immediata, senza il previo contraddittorio con i soggetti interessati.