Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25073 del 9 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:25073PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori di cui all'art. 612-bis c.p. può essere integrato anche da due sole condotte di minacce, molestie o lesioni, pur se commesse in un breve arco di tempo, in quanto ciò è sufficiente a costituire la "reiterazione" richiesta dalla norma incriminatrice, senza che sia necessario che gli atti persecutori si manifestino in una prolungata sequenza temporale. Inoltre, la responsabilità per il reato di lesioni personali può essere affermata sulla base di elementi di prova autonomi rispetto alle dichiarazioni della persona offesa, anche qualora queste ultime siano state in parte ritenute inattendibili, purché vi siano altri riscontri oggettivi, come certificazioni mediche e testimonianze. Infine, la violazione di domicilio può essere provata attraverso le dichiarazioni degli operatori di polizia giudiziaria intervenuti presso l'abitazione della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. BELMONTE Maria T. - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M. - Consigliere

Dott. SGUBBI Vincenzo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/04/2022 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. VINCENZO SGUBBI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ODELLO LUCIA, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso;
lette le conclusioni del difensore, avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RIT…

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