Consiglio di Stato sentenza n. 138 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:138SENT

Massima

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Il provvedimento con cui viene ingiunta la demolizione di un immobile abusivo perché realizzato senza il necessario titolo edilizio, ove ne ricorrano i presupposti di fatto e di diritto, ha natura vincolata e non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse, diverse da quelle inerenti al ripristino della legittimità violata, che impongono la rimozione dell'abuso. Infatti, la mancanza del titolo edilizio maggiore, quale il permesso di costruire, per la realizzazione di un immobile di una certa consistenza e dotato di autonomia funzionale, tale da aumentare il carico urbanistico della zona, costituisce di per sé un presupposto sufficiente per l'adozione dell'ordinanza di demolizione, senza che sia necessario addurre ulteriori motivazioni in ordine all'interesse pubblico sotteso. Ciò in quanto l'interesse pubblico al ripristino della legalità urbanistica violata è di per sé prevalente rispetto a qualsiasi altro interesse privato, non essendo necessario dimostrare l'esistenza di specifici interessi pubblici ulteriori. Pertanto, l'ordinanza di demolizione di un immobile abusivo per difetto di titolo edilizio è un provvedimento vincolato, che non richiede una motivazione analitica circa le ragioni di pubblico interesse che lo giustificano, essendo sufficiente il mero accertamento della mancanza del titolo edilizio necessario per la sua realizzazione. Tale principio si applica anche nel caso in cui l'immobile abusivo sia stato realizzato in zona soggetta a specifiche prescrizioni urbanistiche che ne vietano la costruzione, in quanto la violazione di tali prescrizioni integra comunque un presupposto sufficiente per l'adozione dell'ordinanza di demolizione, senza che sia necessario motivare ulteriormente in ordine alle ragioni di pubblico interesse sottese a tali prescrizioni urbanistiche.

Sentenza completa

Pubblicato il 08/01/2020

N. 00138/2020REG.PROV.COLL.

N. 07838/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7838 del 2013, proposto dalla signora Iva Tye, rappresentata e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, corso ((omissis)) II n.18;

contro

il Comune di Ancona, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via Collazia, n.2/F;

per l’annullamento ovvero la riforma

della sentenza del TAR Marche, sezione I, 4 aprile 2013 n.260 che ha respinto il ricorso n.270/1995 R.G. proposto per l’annullamento:

a) dell’…

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