Il provvedimento di diniego di condono edilizio, fondato sull'erronea applicazione del vincolo di inedificabilità assoluta previsto dalla legge regionale n. 78/1976, è illegittimo qualora l'area in cui insiste l'immobile abusivo risulti compresa all'interno della perimetrazione del centro urbano, deliberata dal Comune in data antecedente all'entrata in vigore della citata legge regionale. In tal caso, infatti, l'area deve ritenersi dotata di una destinazione urbanistica corrispondente a quella prevista dalla normativa per le zone "A" e "B", con conseguente esclusione dell'applicabilità del vincolo di inedificabilità assoluta. Pertanto, il provvedimento di diniego del condono edilizio, essendo fondato su un presupposto erroneo, determina l'illegittimità consequenziale e derivata del successivo provvedimento di demolizione dell'opera abusiva, il quale deve essere annullato. Il verbale di accertamento dell'inottemperanza all'ordine di demolizione, in quanto atto meramente ricognitivo e privo di autonoma efficacia lesiva, non è immediatamente impugnabile.