Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 4115 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:4115SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, nell'esercizio della propria funzione di giustizia amministrativa, ha stabilito che: 1. L'Amministrazione comunale, nell'adottare atti di pianificazione e programmazione relativi all'occupazione del suolo pubblico, come i Piani di Massima Occupabilità (PMO), gode di ampia discrezionalità nel bilanciare i diversi interessi pubblici in gioco, quali la circolazione, l'igiene, la sicurezza, l'estetica, l'ambiente e la tutela del patrimonio culturale. Tali atti a carattere generale non richiedono una specifica motivazione per ogni singolo provvedimento di disdetta delle concessioni demaniali, in quanto l'impossibilità di rinnovo discende direttamente dall'applicazione delle previsioni contenute nei PMO. 2. Le norme sulla partecipazione procedimentale di cui alla legge n. 241/1990 non trovano applicazione nei confronti dell'attività della pubblica amministrazione diretta all'emanazione di atti normativi, amministrativi generali, di pianificazione e di programmazione, per i quali restano ferme le particolari norme che ne regolano la formazione. Pertanto, l'omessa comunicazione di avvio del procedimento relativo alla disdetta di una concessione demaniale, adottata in mera esecuzione di un PMO, non determina l'annullabilità del provvedimento finale. 3. I vizi formali eventualmente riscontrabili negli atti presupposti, come l'assenza di alcuni pareri obbligatori nella delibera di approvazione del PMO, non inficiano la legittimità del provvedimento di disdetta, in quanto tali vizi appartengono all'istruttoria interna dell'atto di pianificazione e non incidono sulla valutazione di interesse pubblico che ha condotto all'inclusione dell'area nel PMO. 4. Il principio di uguaglianza non è violato qualora l'Amministrazione, nell'ambito della propria discrezionalità nella pianificazione dell'occupazione del suolo pubblico, escluda il rinnovo delle concessioni demaniali a servizio di attività di somministrazione in determinate aree, in ragione della necessità di garantire un equilibrio tra l'espansione delle attività commerciali, la regolamentazione del traffico urbano e la tutela della residenzialità, nonché la salvaguardia del patrimonio storico, culturale, artistico ed ambientale.

Sentenza completa

N. 01912/2014
REG.RIC.

N. 04115/2015 REG.PROV.COLL.

N. 01912/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1912 del 2014, proposto dalla Società VINCENZO ALLA LUNGARETTA di CAPERNA Angelina Snc, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avv. Claudio Andreozzi, con domicilio eletto presso lo studio dello stesso in Roma, Via Silvio Pellico, 24;

contro

ROMA CAPITALE, in persona del Sindaco p.t., rappresentata e difesa dall'avv. Rosalda Rocchi, con domicilio eletto presso gli Uffici dell’Avvocatura Capitolina in Roma, Via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento, previa sospensione,

del provvedimento di disdetta della concessione demaniale permanente rilasci…

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