Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'amministrazione non può instaurare un nuovo procedimento finalizzato al rilascio di una concessione per lo sfruttamento di una risorsa termale, quando tale procedimento risulti in contrasto con il giudicato formatosi su un precedente provvedimento di annullamento di analoga concessione. L'amministrazione è vincolata agli effetti conformativi del giudicato, non potendo eludere le statuizioni del giudice attraverso l'avvio di un nuovo procedimento che persegua il medesimo fine già censurato. Inoltre, l'amministrazione, quale proprietaria della risorsa termale, ha il potere-dovere di valutare e decidere se rilasciare nuove concessioni, accertando preventivamente l'assenza di interferenze e pregiudizi per i concessionari esistenti, disponendo a tal fine l'espletamento di idonee verifiche tecniche. Tuttavia, tali accertamenti devono svolgersi nel rispetto del contraddittorio con i soggetti interessati, la cui partecipazione è necessaria per garantire l'attendibilità e la correttezza dei risultati. Il giudice amministrativo, nel sindacare la legittimità di tali provvedimenti, non può sostituirsi all'amministrazione nella valutazione dell'interesse pubblico, ma deve limitarsi ad accertare la conformità dell'azione amministrativa ai principi di legalità e buon andamento.