Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9116 del 8 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:9116PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione per delinquere non costituisce, di per sé, prova sufficiente dell'unicità di disegno criminoso tra i reati commessi per il perseguimento degli scopi dell'associazione. Affinché sia configurabile il vincolo della continuazione tra un reato associativo e i singoli reati compiuti in attuazione del programma delittuoso, è necessario che l'agente, contestualmente alla costituzione della societas sceleris ovvero all'adesione ad essa, abbia concepito un disegno chiaro e definito dei singoli delitti realizzabili nell'ambito dell'accordo associativo. Grava sul condannato l'onere di addurre le circostanze che dimostrerebbero tale unicità di disegno criminoso, prospettando in modo concreto e specifico gli elementi, oggettivi e soggettivi, rappresentativi di quel momento psicologico che, quale deliberazione iniziale del programma delittuoso aggregante le successive violazioni, è nella sua esclusiva disponibilità. La questione si risolve comunque in una quaestio facti la cui soluzione è rimessa, di volta in volta, all'apprezzamento del giudice di merito, censurabile soltanto in caso di mancanza o di manifesta illogicità della motivazione. Pertanto, il mero fatto di aver agito nell'ambito di un'associazione per delinquere non è sufficiente a dimostrare l'unicità di disegno criminoso tra i reati commessi, essendo necessario che il condannato provi in modo concreto e specifico l'esistenza di tale disegno unitario, sin dall'adesione all'associazione, in relazione ai singoli episodi delittuosi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO Maria Cristi - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di LI. An. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza pronunciata in data 2 luglio 2009 dalla Corte di assise di appello di Lecce;

- udita la relazione del Consigliere Dott. Renato BRICCHETTI;

lette le conclusioni del pubblico ministero, in persona del S. Procuratore Generale Dott. LO VOI Francesco, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

1. Con l'…

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