Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22448 del 27 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:22448PEN

Massima

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La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: Il reato di associazione per delinquere di cui all'art. 416 c.p. si configura quando vi sia un accordo tra più persone, di carattere generale e continuativo, per l'attuazione di un programma delinquenziale, affidato ad una stabile organizzazione, con predisposizione da parte del sodalizio di attività e mezzi. Il contributo causale del singolo partecipe può essere desunto anche da elementi indiziari, come il contenuto di intercettazioni telefoniche, la ripartizione dei ruoli all'interno dell'associazione e la consapevolezza dell'indagato di far parte di un'organizzazione finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti, senza che sia necessaria la prova della sua diretta partecipazione alla realizzazione dei singoli reati-fine. Ai fini dell'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991, è sufficiente che l'associazione comune abbia agevolato, anche indirettamente, un'associazione di tipo mafioso, senza che sia necessaria la dimostrazione dell'impiego del metodo mafioso da parte dell'associazione comune, essendo tale aggravante compatibile anche con la fattispecie associativa "generica" di cui all'art. 416 c.p. Tuttavia, per l'applicazione dell'aggravante del metodo mafioso, è necessario che la condotta sia stata realizzata "avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416-bis c.p.", ovvero utilizzando la forza di intimidazione del vincolo associativo e la condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, requisito che tipizza l'associazione di stampo mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. ARIOLLI G. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 715/2015 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 13/08/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNI ARIOLLI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. Galasso Aurelio, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS) e (OMISSIS) i quali hanno chiesto l'accoglimento dei ricorsi e l'annullamento con rinvio della ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in d…

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