Cassazione penale Sez. II sentenza n. 39 del 4 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:39PEN

Massima

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Il sequestro preventivo e la confisca di cui all'art. 12-sexies del d.l. n. 306/1992, convertito in l. n. 356/1992, possono avere ad oggetto beni acquisiti in epoca anteriore o successiva al reato per cui è intervenuta condanna, a prescindere dalla natura dell'illecito (anche solo di tipo fiscale) da cui i beni provengono, purché vi sia una sproporzione tra il valore dei beni e la situazione reddituale dichiarata o le attività economiche esercitate dal soggetto, valutata non solo al momento dell'applicazione della misura, ma anche con riferimento ai singoli acquisti e al valore dei beni di volta in volta acquisiti. Pertanto, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca può essere legittimamente disposto anche quando l'origine illecita dei beni sia di natura meramente fiscale, essendo sufficiente la dimostrazione della sproporzione tra il valore dei beni e la capacità reddituale dichiarata dal soggetto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Co. Pi. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Roma, in data 27.4.2010;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dr. Piercamillo Davigo.

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dott. Tindari Baglione, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.

osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con decreto del 13.1.2010, il Giudice per le indagini prel…

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