Cassazione penale Sez. I sentenza n. 44324 del 27 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:44324PEN

Massima

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La revisione della sentenza di condanna è ammissibile solo se funzionale al proscioglimento del condannato, non potendo essere invocata per ottenere una mera diversa qualificazione giuridica del fatto. Pertanto, la richiesta di revisione è inammissibile quando gli elementi addotti dal condannato, pur se accertati, non comportano il suo proscioglimento ai sensi degli artt. 529, 530 o 531 c.p.p., ma al più una diversa qualificazione del reato, non incidente sulla ricostruzione del fatto storico ritenuto a suo carico. In tali ipotesi, il giudice di merito può legittimamente respingere la richiesta di revisione, non essendo sufficiente la mera difformità di qualificazione giuridica del reato rispetto a quella ritenuta nei confronti di un concorrente nel medesimo fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

BR. MA. EV. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 20/11/2007 CORTE APPELLO di MESSINA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. VECCHIO MASSIMO;

Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, Dott. BAGLIONE Tindari, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte suprema, il quale ha concluso per la inammissibilita' del ricorso e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento…

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