Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 2721 del 2023

ECLI:IT:TARMI:2023:2721SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di inibizione degli effetti di una SCIA alternativa al permesso di costruire e di demolizione delle opere realizzate, afferma i seguenti principi di diritto: 1. La SCIA alternativa al permesso di costruire è uno strumento che consente al privato di intraprendere un'attività edilizia sotto la propria responsabilità, senza che l'Amministrazione debba adottare un provvedimento di accoglimento. Tuttavia, l'Amministrazione può verificare la sussistenza dei presupposti di legge per la presentazione della SCIA e, in caso di difetto, inibire gli effetti della stessa e ordinare la demolizione delle opere realizzate. 2. Il termine massimo per l'adozione di provvedimenti repressivi a fronte di una SCIA ritenuta illegittima è di 18 mesi dalla presentazione della SCIA stessa, ai sensi degli artt. 19 e 21-nonies della legge n. 241/1990. Tuttavia, tale termine non si applica quando il privato ha utilizzato un titolo edilizio inidoneo (SCIA invece di permesso di costruire) per realizzare l'intervento, in quanto in tal caso l'opera è da considerarsi abusiva. 3. Nell'esaminare la legittimità dell'intervento edilizio realizzato mediante SCIA, l'Amministrazione deve valutare la conformità dello stesso alla normativa urbanistica ed edilizia vigente, tenendo conto anche delle aree di pertinenza del lotto di intervento, ai sensi dell'art. 3 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Governo del Territorio. 4. In caso di annullamento della SCIA, l'Amministrazione deve ordinare la demolizione delle opere realizzate ai sensi dell'art. 31 del D.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia), senza poter applicare direttamente la disciplina della "fiscalizzazione" dell'abuso di cui all'art. 38 dello stesso Testo Unico.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/11/2023

N. 02721/2023 REG.PROV.COLL.

N. 00209/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 209 del 2023, proposto da
Francesco Carlo Giussani, rappresentato e difeso dagli avvocati Alessandro Squazzoni e Silvia Valle, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Seregno, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Brunello De Rosa ed Vincenzo Andrea Piscopo, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico presso lo studio del primo in Milano, viale Bianca Maria, 11;

per l'annullamento

- dell'Ordinanza n. 378 del 27 dicembre 2022 emessa dal Dirigente Area Serviz…

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