Il Tribunale Amministrativo Regionale, in applicazione del principio di diritto affermato dall'Adunanza Plenaria n. 25/2012, dichiara l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, in quanto l'amministrazione resistente ha annullato in autotutela i provvedimenti impugnati. Tale principio sancisce che, in presenza di un annullamento in autotutela del provvedimento impugnato, il ricorso diviene improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, in quanto l'annullamento dell'atto ha rimosso la lesione lamentata dal ricorrente, facendo venir meno l'utilità pratica della pronuncia giurisdizionale. Pertanto, il giudice amministrativo, accertata la sussistenza di tale circostanza, è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, senza entrare nel merito della legittimità dell'atto originariamente impugnato. Tale principio si fonda sulla natura strumentale del processo amministrativo, volto alla tutela di situazioni giuridiche soggettive lese da provvedimenti amministrativi illegittimi, e sulla conseguente cessazione della materia del contendere quando l'amministrazione abbia rimosso la lesione mediante l'annullamento in autotutela dell'atto impugnato. La declaratoria di improcedibilità per sopravvenuto difetto di interesse, in tali casi, comporta la compensazione delle spese di giudizio, in considerazione della definizione in rito della controversia.