Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18624 del 14 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:18624PEN

Massima

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Il reato di ingiurie, previsto dall'art. 594 c.p., è stato abrogato dal D.Lgs. n. 7/2016, con conseguente trasformazione del fatto in mero illecito civile. Pertanto, la sentenza di condanna per il reato di ingiurie deve essere annullata senza rinvio, in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Tale annullamento comporta anche la revoca dei capi della sentenza relativi agli interessi civili, in applicazione del principio secondo cui la declaratoria di "abolitio criminis" sopravvenuta determina l'estinzione del reato e l'impossibilità di pronunciare condanne di natura penale, con conseguente venir meno della possibilità di statuire sulle domande di natura civile connesse al reato. Inoltre, in caso di diffusione del provvedimento, devono essere omesse le generalità e gli altri dati identificativi delle persone coinvolte, in applicazione della normativa sulla tutela della riservatezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/10/2015 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/11/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. MICCOLI GRAZIA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ORSI LUIGI;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, nella persona del Dott. ORSI Luigi, ha concluso chied…

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