Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19792 del 16 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:19792PEN

Massima

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Il pericolo concreto di reiterazione del reato, ai fini della custodia cautelare in carcere, può essere desunto dalla gravità oggettiva del fatto, dalle modalità di commissione del reato, dalla personalità dell'indagato e dalla sua incapacità di autocontrollo in situazioni di tensione, nonché dalla sussistenza di precedenti penali e giudiziari, dall'ambiente in cui il delitto è maturato e da ogni altro elemento indicativo della probabilità che l'indagato commetta ulteriori delitti della stessa specie, a tutela della collettività. La valutazione prognostica del giudice deve essere congruamente e adeguatamente motivata, senza vizi logici e giuridici, al fine di dichiarare la concreta probabilità che l'indagato possa commettere nuovi reati, giustificando così l'applicazione della misura cautelare più grave.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GEMELLI Torquato - Presidente

Dott. GIRONI Emilio Giovanni - Consigliere

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) EN. AB. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 10/10/2007 TRIB. LIBERTA' di VENEZIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASSANO MARGHERITA;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. Consolo S., che ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza in data 10 ottobre 2007 il Tribunale di Venezia, costituito ai sensi dell'articolo 309 …

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