Cassazione penale Sez. I sentenza n. 29705 del 28 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:29705PEN

Massima

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Il reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991, può essere configurato sulla base di gravi indizi di colpevolezza costituiti dalle dichiarazioni dettagliate e coerenti della persona offesa, anche in assenza di ulteriori riscontri, purché tali dichiarazioni non risultino intrinsecamente contraddittorie o palesemente inattendibili. La presunzione di adeguatezza e di proporzionalità della custodia cautelare in carcere, di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., opera anche quando il delitto accertato risalga nel tempo, ma l'indagato continui a mantenere atteggiamenti sintomaticamente proclivi al delitto e collegamenti con l'ambiente in cui il delitto era maturato, non essendo necessaria la concomitante attualità e concretezza delle condotte criminose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CR. LE. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 720/2009 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 08/10/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

sentite le conclusioni del PG, Dott. Iacoviello F.M., il quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Uditi i difensori Avv.ti Mango' Antonio e ((omissis)) i quali hanno chiesto l'accoglimento del ricorso.

CONSIDERATO I…

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