Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18165 del 4 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:18165PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di un bene intestato a terzo, nell'ambito di un procedimento di prevenzione, è legittimo qualora il giudice accerti, con approfondita indagine, che l'intestazione del bene al terzo sia fittizia e finalizzata a favorire il permanere dello stesso nella disponibilità effettiva ed autonoma del proposto, in contrasto con l'apparente titolarità del terzo. Tuttavia, nelle ipotesi di terzi legati da rapporto di parentela, affinità o coniugio col proposto, i trasferimenti anteriori di due anni alla proposta della misura di prevenzione in loro favore si presumono fittizi fino a prova contraria. Il giudice di merito, nel valutare le prove addotte dal terzo per superare tale presunzione, deve motivare in modo ampio, logico e coerente, senza che il giudice di legittimità possa sindacare l'intrinseca attendibilità dei risultati dell'interpretazione delle prove, ma solo verificare la congruenza dei passaggi logici della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso DECRETO del 17/09/2008 CORTE APPELLO di MILANO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.

La Corte:

OSSERVA

1. Con ordinanza del 17 settembre 2008 la Corte di Appello di Milano, in funzione di giudice delle misure di prevenzione, dichiarando inammis…

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