Il concorso di persone nel reato, ai sensi dell'art. 110 c.p., si realizza ogni qualvolta l'agente partecipi in qualsiasi modo alla realizzazione dell'illecito, anche attraverso un contributo di mero supporto logistico, purché essenziale per la consumazione del fatto. Ciascun partecipe, anche se il suo apporto appaia improvvisato o di minima efficacia causale, risponde a titolo di concorso ordinario e pieno nel delitto, in quanto il suo contributo costituisce un segmento essenziale per la realizzazione del programma criminoso comune. Il dolo di partecipazione al reato può essere integrato anche nella forma eventuale, laddove l'agente si rappresenti e accetti il rischio della realizzazione dell'illecito, consapevole di contribuire con la propria condotta alla sua attuazione. L'accertamento della responsabilità concorsuale non richiede necessariamente la prova di un contributo causalmente determinante, essendo sufficiente che l'azione del singolo partecipi alla realizzazione del fatto, in attuazione di un disegno criminoso unitario e condiviso.