Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26615 del 17 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:26615PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il concorso di persone nel reato, ai sensi dell'art. 110 c.p., si configura anche quando il contributo del singolo imputato, pur non essendo diretto all'esecuzione materiale del fatto, abbia comunque agevolato l'azione delittuosa degli altri concorrenti, impedendo l'intervento difensivo della persona offesa. Pertanto, la responsabilità penale concorsuale può essere affermata anche nei confronti di chi, pur non partecipando direttamente all'aggressione, abbia comunque contribuito a rendere più efficace l'azione criminosa dei correi, ostacolandone la possibilità di difesa. La valutazione di tale contributo causale è riservata al giudice di merito, la cui motivazione in proposito è insindacabile in sede di legittimità, se logica e priva di contraddittorietà manifesta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/01/2018 della Corte di Appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE RICCARDI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Mignolo Olga, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi.
uditi i difensori, Avv. (OMISSIS) e (OMISSIS), che hanno c…

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