Cassazione penale Sez. III sentenza n. 27769 del 24 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:27769PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La sussistenza di un'associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti può essere desunta da un ampio e univoco quadro indiziario, comprendente la continuità dei rapporti economici di produzione e vendita di droga, basata su una rete stabile di contatti, l'autonomo approvvigionamento di marijuana attraverso l'allestimento di piantagioni organizzate e gestite in modo professionale, la ripartizione dei guadagni e delle perdite tra i sodali, nonché il sostegno economico agli appartenenti al sodalizio arrestati. Tali elementi, unitamente alla credibilità intrinseca delle dichiarazioni accusatorie rese dal collaboratore di giustizia e ai riscontri individualizzanti, possono integrare gravi indizi di colpevolezza per il reato associativo, senza che assumano rilievo decisivo circostanze marginali, come la mancata prova di ausili economici successivi all'arresto o la percentuale di principio attivo dello stupefacente. Inoltre, ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, il Tribunale può legittimamente ritenere prevalente, rispetto a elementi favorevoli come l'affidamento in prova ai servizi sociali, il dato negativo rappresentato dalla perdurante vitalità dell'associazione criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessand - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di Catanzaro dell'8 agosto 2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ANDRONIO Alessandro M.;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa DI NARDO Marilia, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), anche in sostituzione dell'avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO

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