Cassazione penale Sez. III sentenza n. 42547 del 17 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:42547PEN

Massima

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Il possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente non determina automaticamente una presunzione di destinazione della droga a fini di spaccio, dovendo il giudice valutare globalmente le circostanze del caso concreto, anche sulla base degli ulteriori parametri normativi, per accertare se le modalità di presentazione e le altre circostanze dell'azione siano tali da escludere una finalità meramente personale della detenzione. Laddove sia riconosciuta la possibilità dell'uso personale, tale circostanza rende logicamente ancora minore la quota di stupefacente destinata in tesi allo spaccio, non essendo sufficiente il solo dato ponderale per provare la destinazione ad uso non esclusivamente personale. Inoltre, le massime di esperienza utilizzate dal giudice devono essere generalizzazioni empiriche indipendenti dal caso concreto, fondate su ripetute esperienze e conformi a orientamenti diffusi nella cultura e nel contesto spazio-temporale in cui matura la decisione, non potendosi fondare su mere illazioni o criteri intuitivi o contrastanti con conoscenze o parametri riconosciuti e non controversi. Infine, l'onere di provare la destinazione della droga a fini di spaccio grava sull'accusa, non sulla difesa, che deve solo dimostrare la destinazione all'uso personale della sostanza detenuta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IZZO Fausto - Presidente

Dott. CERRONI Claud - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/09/2018 della Corte di Appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 18 settembre 2018 la Corte di Appello di…

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