Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27353 del 11 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:27353PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si configura anche quando il soggetto, essendo a conoscenza del furto di una cosa, la utilizzi come mezzo di pressione morale sull'animo del derubato, richiedendogli l'esborso di denaro per farlo rientrare in possesso della refurtiva, in quanto la costrizione richiesta per l'integrazione del suddetto delitto è determinata dalla minaccia implicita, contestuale alla stessa richiesta di pagamento, essendo il derubato consapevole del fatto che l'omesso versamento si tradurrebbe nella perdita definitiva del bene sottrattoli. Pertanto, il reato di estorsione sussiste anche nel caso in cui il soggetto, pur non essendo l'autore del furto, ma essendo a conoscenza di tale circostanza, richieda alla vittima il pagamento di una somma di denaro per la restituzione del bene rubato, in quanto tale condotta integra gli estremi della minaccia implicita di non restituire il bene in assenza del pagamento richiesto. La Corte di Cassazione ha, infatti, affermato che la giurisprudenza consolidata ritiene configurabile il delitto di estorsione anche in tale ipotesi, in quanto la costrizione richiesta per l'integrazione del suddetto delitto è determinata dalla minaccia implicita, contestuale alla stessa richiesta di pagamento, essendo il derubato consapevole del fatto che l'omesso versamento si tradurrebbe nella perdita definitiva del bene sottrattoli. Inoltre, la Corte ha ritenuto manifestamente infondata la censura relativa al trattamento sanzionatorio, in quanto la motivazione addotta dalla Corte territoriale per la determinazione della pena è stata ritenuta congrua e logica, avendo dato conto degli elementi scelti per la formulazione del giudizio globale, ovvero la gravità del fatto e la capacità a delinquere dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo L. - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. RAGO Geppin - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza del 20/07/2011 della Corte di Appello di Palermo;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO

p.1. Con sentenza del 20/07/2011, la Corte di appello di Palermo confermava la sentenza con la quale, in data 7/10/2010, il g.u.p.…

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