Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9398 del 27 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:9398PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in un'associazione di tipo mafioso può essere desunto anche dalla prova indiretta di elementi quali: l'attribuzione di un incarico di fiducia da parte del capo dell'organizzazione criminale, l'impartizione di ordini e direttive finalizzati al perseguimento degli scopi associativi, la disponibilità di armi e mezzi funzionali all'attuazione del metodo mafioso, nonché il ruolo di collegamento e intermediazione tra diversi gruppi criminali. Tali elementi, valutati nel loro complesso e in un'ottica di ragionevole inferenza, possono integrare la prova della partecipazione all'associazione mafiosa, anche in assenza di contributi dichiarativi di collaboratori di giustizia, purché il percorso argomentativo seguito dal giudice di merito sia adeguatamente motivato, logico e conforme ai principi giurisprudenziali in materia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. - rel. Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2818/2009 CORTE APPELLO di BARI, del 18/11/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERA MARIA SEVERINA CAPRIOGLIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS), del foro di (OMISSIS), e (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO…

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