Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 25015 del 19 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:25015PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309 del 1990, è configurabile anche in assenza di un patto espresso tra gli associati, potendo desumersi la prova del vincolo associativo dalle modalità esecutive dei reati-fine, dalla loro ripetizione, dai rapporti tra gli autori, dalla ripartizione dei ruoli in vista del raggiungimento di un comune obiettivo e dall'esistenza di una struttura organizzativa, anche non particolarmente complessa, indicativa della continuità temporale del vincolo criminale. La circostanza aggravante di cui all'art. 7 del D.L. n. 152 del 1991, che prevede l'aumento di pena per i reati commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416-bis c.p. o al fine di agevolare l'attività delle associazioni di tipo mafioso, richiede la prova della finalità di agevolare l'associazione mafiosa, non essendo sufficiente la mera riconducibilità dell'attività illecita al clan mafioso. Ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, il giudice deve motivare sulla inidoneità della misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a scongiurare il concreto ed attuale rischio di reiterazione criminosa, valutando la pericolosità del soggetto sulla base di elementi concreti e non solo della gravità astratta del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CIAMPI Francesco Mar - Presidente

Dott. MENICHETTI Carla - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. MONTAGNI Andrea - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 2438/2016 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 01/12/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANDREA MONTAGNI;
sentite le conclusioni del PG Dott. CASELLA GIUSEPPINA, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Catania, con l'ordinanza indicata in epigrafe, decidendo sul riesame proposto nell'interesse di (OMISSIS), avverso l'ordinanza emessa il 24.10.2016 dal G.i.p. d…

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