Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11817 del 17 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:11817PEN

Massima

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Il reato di uso di atto falso (art. 489 c.p.) sussiste quando l'agente non abbia concorso nella falsità o quando il concorso nella falsità non sia punibile, come nel caso in cui la falsificazione sia stata commessa all'estero in assenza della condizione di procedibilità rappresentata dalla richiesta del Ministro della Giustizia ex art. 10 c.p., e l'agente abbia fatto uso dell'atto falso nello Stato. In tali ipotesi, la condotta di esibizione del documento falso alla Polizia di Frontiera integra gli estremi del reato di uso di atto falso, indipendentemente dalla riqualificazione giuridica operata dal giudice di merito, che deve essere annullata con rinvio per il corretto accertamento della responsabilità penale dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso presentato da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di TRIESTE;

nei confronti di:

1) TS. KO. SI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 27/01/2006 TRIBUNALE di TRIESTE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANDRELLI GIAN GIACOMO;

Udita la Requisitoria del Procuratore Generale Cons. Dott. CON…

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