Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29104 del 12 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:29104PEN

Massima

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Il possesso e l'utilizzo di oggetti, anche non espressamente catalogati come armi, che in determinate circostanze di tempo, luogo e modalità di impiego possano essere impiegati per minacciare o offendere la persona offesa, integra l'aggravante dell'uso di armi improprie ai sensi dell'art. 585 c.p. e dell'art. 4, comma 2, della L. n. 110/1975, a prescindere dalla loro natura e destinazione d'uso originaria, purché il loro porto avvenga senza giustificato motivo in relazione alla commissione del reato. Il giudice di merito ha il dovere di verificare, sulla base delle concrete circostanze del caso, se l'oggetto in questione sia stato effettivamente utilizzato come strumento atto ad offendere la vittima, anche se non rientrante tra le armi espressamente catalogate, al fine di riconoscere o meno la sussistenza dell'aggravante, senza che possano rilevare eventuali giustificazioni astratte del suo possesso. L'esclusione dell'aggravante in presenza di tali elementi risulta pertanto contraddittoria e viziata, comportando l'annullamento della sentenza con rinvio per un nuovo esame della questione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. SGADARI G. - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cremona;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/03/2016 del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cremona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal Consigliere Dr. Giuseppe Sgadari;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Angelillis Ciro, che ha chiesto l'annullamento con rinv…

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