Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9893 del 11 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:9893PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato di truffa sussiste quando l'imputato, pur non essendo l'autore materiale della condotta fraudolenta, è consapevole della sostanziale illiceità dell'intera operazione posta in essere dall'altro concorrente, in quanto è a conoscenza di elementi che gli rendono evidente la natura truffaldina del comportamento altrui, come l'utilizzo di false generalità o di assegni provenienti da attività delittuose. In tali casi, l'atteggiamento psicologico dell'imputato, che non si dissocia dall'azione illecita, integra il dolo di concorso nel reato di truffa, a prescindere dalla sua partecipazione materiale alla condotta ingannatoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MACCHIA Alberto - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

ZE. GI. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 7/05/2010 della Corte di Appello di Bari;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis))

che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

1. Con sentenza del 7/05/2010, la Corte di Appello di Bari, confe…

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