Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51039 del 30 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:51039PEN

Massima

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Il danneggiamento di un bene altrui, realizzato mediante l'utilizzo di uno strumento idoneo a provocare lesioni sulla superficie del veicolo, integra il reato di cui all'art. 635, comma 2, n. 3, c.p., anche in assenza di una specifica individuazione dello strumento utilizzato nell'imputazione, purché la condotta sia stata adeguatamente descritta. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione della prova testimoniale e documentale, senza che il sindacato di legittimità possa estendersi a una mera rilettura degli elementi di fatto, salvo i casi di manifesta illogicità o travisamento della prova. La mancata concessione delle attenuanti generiche e la subordinazione della sospensione condizionale della pena al previo risarcimento del danno in favore della parte offesa rientrano nella discrezionalità del giudice, purché adeguatamente motivate sulla base dei criteri di cui agli artt. 132 e 133 c.p. e 165 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - rel. Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1013/2014 in data 3 giugno 2015 della Corte di Appello di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Alberto Pazzi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Viola Alfredo Pompeo, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore dell'imputato (OMISSIS), Avv. (OMISSIS), che ha conc…

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