Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1553 del 16 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:1553PEN

Massima

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Il reato di falsità materiale in atto pubblico di cui all'art. 476 c.p. può essere integrato anche dalla formazione di una copia di un atto inesistente, purché tale copia sia idonea ad accreditarsi come corrispondente all'originale e sia utilizzata dall'agente con l'intento di ingannare la fede pubblica, indipendentemente dall'effettiva preesistenza o meno dell'atto originale. Ai fini della rilevanza penale del falso in copia, non è necessario che l'atto falsificato sia destinato alla prova, essendo sufficiente che il documento sia intrinsecamente dotato di requisiti che ne consentano l'accreditamento come corrispondente all'originale, così da risultare idoneo a indurre in errore i terzi sulla sua genuinità. La valutazione della prova testimoniale e della credibilità dei testi, nonché l'apprezzamento degli elementi di fatto, sono riservati al giudice di merito e non possono essere sindacati in sede di legittimità, se la motivazione è congrua e logica. Il vizio di omessa valutazione di una prova decisiva può essere dedotto in cassazione solo se il dato probatorio è stato introdotto per la prima volta nella motivazione del provvedimento di secondo grado e la sua omissione risulta capace di disarticolare l'intero ragionamento probatorio, rendendo illogica la motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/03/2019 della Corte di appello di Bari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere B. Calaselice;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Lignola F., che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio perche' il fatto non sussiste;
udito il difensore di parte civile, Avv. (OMISSIS) che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del …

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