La revoca della pena sostitutiva del lavoro di pubblica utilità, applicata ai sensi dell'art. 186, comma 9-bis, del Codice della Strada, comporta il ripristino della pena detentiva originaria, ma con il computo del periodo di lavoro di pubblica utilità già espiato, in applicazione del principio di ragguaglio tra pena detentiva e lavoro di pubblica utilità previsto dall'art. 58 del D.Lgs. n. 274/2000 e del principio generale di cui all'art. 66 della L. n. 689/1981, secondo cui la violazione di una prescrizione inerente una misura alternativa alla detenzione comporta la conversione della restante parte di pena nella pena detentiva sostituita, tenendo conto della pena già espiata. Ciò al fine di evitare una duplicazione della pena, in contrasto con l'art. 13 Cost., in assenza di una ulteriore condotta violatrice addebitabile al condannato che ne giustifichi l'irrogazione. Pertanto, il periodo di lavoro di pubblica utilità già eseguito con esito favorevole deve essere computato come espiazione della pena detentiva, mentre il periodo residuo deve essere tradotto in pena detentiva da eseguire, secondo i criteri di ragguaglio previsti dalla normativa applicabile.