Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25969 del 7 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:25969PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare l'attualità della pericolosità sociale di un soggetto condannato per il reato di associazione di tipo mafioso, è tenuto a compiere un accertamento articolato su tre indicatori fondamentali: il livello di coinvolgimento del proposto nella pregressa attività del gruppo criminoso, la tendenza del gruppo di riferimento a mantenere intatta la sua capacità operativa, nonché la manifestazione, nell'intervallo temporale intercorso, di comportamenti da parte del proposto denotanti l'abbandono delle logiche criminali in precedenza condivise. Solo in presenza di elementi sintomatici di una "partecipazione" del proposto al sodalizio mafioso è possibile applicare la presunzione semplice relativa alla stabilità del vincolo associativo, purché la sua validità sia verificata alla luce degli specifici elementi di fatto desumibili dal caso concreto e la stessa non sia posta quale unico fondamento dell'accertamento di attualità della pericolosità sociale. Il giudice è pertanto tenuto a motivare adeguatamente il proprio giudizio di attualità della pericolosità sociale, non potendo limitarsi a una mera riproposizione della pregressa condotta criminosa, ma dovendo valutare gli elementi sintomatici di una perdurante adesione alle logiche mafiose o, al contrario, di un effettivo distacco dalle stesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 18/5/2017 della Corte d'appello di Napoli;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Sergio Di Paola;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa PICARDI Antonietta, che ha chiesto rigettarsi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'Appello di Napoli, con decreto in data 18 maggio 2017, ha rigettato il ricorso proposto nell'interesse di (OMISSIS) avverso il provvedimento del Tribunale di Nap…

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