Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3778 del 26 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:3778PEN

Massima

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Il reato di ingiuria, previsto dall'art. 594 c.p., è stato abrogato dal D.Lgs. n. 7/2016, per cui il fatto non costituisce più reato ai sensi dell'art. 2, comma 2, c.p. Pertanto, la sentenza di condanna per il reato di ingiuria deve essere annullata senza rinvio, in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato, con conseguente cessazione degli effetti penali e civili della condanna. Tuttavia, la sentenza è confermata per il residuo reato di minaccia (art. 612 c.p.), con rideterminazione della pena in euro 50,00 di multa. Il decreto di irreperibilità dell'imputato è stato legittimamente emesso, in quanto fondato su accertamenti completi e diligenti, senza che successive notizie possano incidere "ex post" sulla sua validità. Il ricorso è pertanto rigettato nel resto, con omissione delle generalità e dei dati identificativi in caso di diffusione del provvedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. MOROSINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/06/2014 del GIUDICE DI PACE di SORTINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALFREDO GUARDIANO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore CORASANITI GIUSEPPE;
Il Proc. Gen. conclude per l'annullamento senza rinvio in relazione all'imputazione di ingiuria perche' il fatto non e' previsto dalla legge come reato e per il rigetto del r…

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