Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12734 del 4 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:12734PEN

Massima

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Il dolo omicida può essere ravvisato quando le modalità della condotta, ricostruite sulla base di attendibili elementi probatori, rivelano inequivocabilmente l'intento di cagionare la morte della vittima, anche se l'evento letale non si verifica per cause indipendenti dalla volontà dell'agente. Tuttavia, qualora la reazione violenta dell'imputato sia stata determinata da una precedente provocazione ingiusta da parte della vittima, tale circostanza deve essere adeguatamente valutata ai fini del riconoscimento dell'attenuante della provocazione, in quanto la sproporzione tra il fatto ingiusto altrui e la reazione dell'imputato può escludere la sussistenza del dolo omicida. Il giudice è pertanto tenuto a motivare in modo esaustivo la valutazione di tale circostanza, non potendosi limitare a una mera enunciazione della sproporzione tra il fatto e la reazione, ma dovendo analizzare il contesto complessivo in cui si è svolta la vicenda.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2141/2010 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 15/02/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/03/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARCELLO ROMBOLA';

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza 1…

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