Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39224 del 20 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:39224PEN

Massima

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Il diritto alla reputazione e all'onore della persona offesa prevale sulla libertà di manifestazione del pensiero, quando la divulgazione di notizie, anche se già oggetto di chiacchiericcio, lede ingiustificatamente la dignità e la riservatezza della vittima, senza che rilevi la mera partecipazione a un gioco di ipotesi e supposizioni. Pertanto, la condotta di chi comunica intenzionalmente a soggetti che non ne erano a conoscenza un fatto determinato, idoneo a screditare la reputazione altrui, integra il reato di diffamazione aggravata, a prescindere dalla previa circolazione informale della notizia nell'ambiente. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, deve tenere conto della concreta modalità di divulgazione della notizia, senza limitarsi a un'interpretazione meramente formalistica della condotta dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MI. EL. N. IL (OMESSO)

avverso la SENTENZA del 28/01/2008 CORTE DI APPELLO di GENOVA;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. OLDI PAOLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SELVAGGI Eugenio, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito, per la parte civile, l'Avv. LOLLINI Susanna, sostituto processuale…

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