Cassazione penale Sez. V sentenza n. 373651 del 28 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:373651PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La reciprocità delle offese, prevista dall'art. 599 c.p., può escludere la punibilità dell'imputato per il reato di ingiuria, anche quando la frase da lui pronunciata abbia una maggiore valenza offensiva rispetto a quella proferita dalla persona offesa, purché quest'ultima non sia priva di carica ingiuriosa. Il giudice è tenuto a valutare attentamente la sussistenza di tale causa di non punibilità, senza limitarsi a considerare solo la sproporzione tra le espressioni utilizzate, ma esaminando complessivamente le circostanze del caso concreto, al fine di accertare se effettivamente vi sia stata una reciproca lesione della reputazione tra le parti. Qualora accerti la sussistenza della reciprocità delle offese, il giudice potrà esercitare il proprio potere discrezionale in ordine all'applicazione della relativa causa di non punibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 41/2010 TRIBUNALE di TERAMO, del 20/05/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/07/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. POLICASTRO che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per cassazione (OMISSIS) avverso la sentenza del Tribunale di Teramo in …

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