La stazione appaltante può legittimamente annullare in autotutela una procedura di gara già aggiudicata, qualora sopravvengano circostanze di fatto e di diritto tali da rendere necessaria una revisione del capitolato tecnico prestazionale originario, al fine di adeguarlo alle disposizioni normative e regolamentari emanate per fronteggiare situazioni emergenziali imprevedibili, come la pandemia da Covid-19. In tali casi, l'interesse pubblico alla tutela della salute e dell'incolumità della collettività prevale sull'interesse del concorrente aggiudicatario alla stipula del contratto nei termini originariamente previsti, divenuti inadeguati rispetto al mutato contesto. L'omissione della comunicazione di avvio del procedimento di annullamento in autotutela non inficia la legittimità del provvedimento, qualora sia dimostrato che il suo contenuto non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato. Inoltre, l'esclusione del concorrente dall'albo fornitori della stazione appaltante, per gravi irregolarità retributive nei confronti dei propri dipendenti, esclude la configurabilità di un indennizzo ai sensi dell'art. 21-quinquies della Legge n. 241/1990, nonché la responsabilità precontrattuale della stazione appaltante.