Il proprietario di un'area contaminata, anche se non responsabile dell'inquinamento, è tenuto a eseguire gli interventi di bonifica ambientale previamente approvati dall'autorità competente, in applicazione del principio "chi inquina paga". Tale obbligo sussiste anche qualora il proprietario abbia volontariamente assunto l'impegno di procedere alla bonifica, configurandosi in tal caso una gestione di affari altrui ai sensi dell'art. 2028 c.c. L'amministrazione, pur dovendo far eseguire la bonifica agli autori dell'inquinamento, può legittimamente sollecitare il proprietario incolpevole all'adempimento, in attesa della definizione delle responsabilità, al fine di tutelare l'interesse pubblico alla stabilità degli interlocutori e alla certezza del diritto. Il proprietario, una volta eseguita la bonifica, potrà agire in rivalsa nei confronti dei responsabili dell'inquinamento per il recupero parziale dei costi sostenuti, nei limiti dell'aumento di valore del fondo. L'eventuale mancata partecipazione del proprietario al procedimento di indagine ambientale non consente l'annullamento degli atti conseguenti, in assenza di dimostrazione dell'effetto utile di un diverso apporto partecipativo. Inoltre, la sopravvenuta modifica di un progetto pubblico che interferiva con la bonifica non esonera il proprietario dall'obbligo di eseguire gli interventi previamente approvati, qualora non sia provato che tale modifica impedisse in tutto o in parte l'esecuzione della bonifica.