Le Regioni, nell'ambito delle competenze loro attribuite dall'art. 117 Cost. e dalla normativa nazionale di emergenza sanitaria, hanno il potere di adottare misure più restrittive rispetto a quelle statali, anche in materia di sospensione delle attività scolastiche e didattiche, qualora la situazione epidemiologica locale, caratterizzata dalla circolazione di varianti del virus SARS-CoV-2 ad alta trasmissibilità e pericolosità, lo renda necessario per tutelare la salute pubblica, nel rispetto del principio di proporzionalità e del bilanciamento tra il diritto alla salute e il diritto all'istruzione. Tali misure devono essere adottate sulla base di un'adeguata istruttoria e motivazione, fondata sui pareri degli organi tecnico-scientifici regionali e nazionali, che evidenzino la sussistenza dei presupposti di necessità e urgenza, nonché il nesso di causalità tra le restrizioni disposte e il contenimento della diffusione del virus, tenendo conto degli effetti negativi sulla salute psico-fisica degli studenti derivanti dalla sospensione prolungata delle attività in presenza.