Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38989 del 4 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:38989PEN

Massima

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Il reato di diffamazione è integrato dalla comunicazione a più persone dell'offesa che riguardi un terzo soggetto, pregiudicandone così la reputazione nei confronti di tale pluralità di destinatari, a prescindere dal fatto che questi ultimi possano essere a loro volta destinatari di espressioni ingiuriose. La circostanza che i soggetti cui è stata comunicata l'offesa possano ritenersi parti offese di una ulteriore condotta ingiuriosa ai loro danni, implica semmai il concorso formale di reati, ma non esclude l'integrazione del reato di diffamazione. Inoltre, l'esimente del diritto di critica da parte del cliente nei confronti del proprio legale fiduciario, riconosciuta per il reato di ingiuria, non è applicabile al reato di diffamazione, in assenza di specifica allegazione e deduzione delle ragioni di fatto che potrebbero renderla fondata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 12/2010 TRIBUNALE di COSENZA, del 29/03/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/06/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Volpe G., che ha concluso per il rigetto.

Udito il difensore Avv. (OMISSIS).

FATTO E DIRITTO

Propone r…

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