Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Il ricorso per cassazione proposto personalmente dall'imputato dopo l'entrata in vigore della L. 23 giugno 2017 n. 103, che ha novellato l'art. 613 c.p.p. comma 1 escludendo tale possibilità, è inammissibile. Ciò comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in assenza di ragioni di esonero. Tale principio si fonda sulla ratio della riforma legislativa, volta a garantire una più efficace e ordinata gestione del processo penale, attraverso il necessario coinvolgimento del difensore nell'esercizio dei mezzi di impugnazione. La giurisprudenza di legittimità ha infatti chiarito che l'esclusione del ricorso diretto dell'imputato mira a evitare iniziative impugnatorie prive di fondamento, che possono determinare un aggravio del carico giudiziario e rallentare il corso della giustizia. Pertanto, il rispetto di tale principio normativo costituisce un presupposto essenziale per l'ammissibilità del ricorso per cassazione, la cui violazione comporta le conseguenze sanzionatorie previste dalla legge a carico del ricorrente.