Cassazione penale Sez. III sentenza n. 33550 del 31 agosto 2012

ECLI:IT:CASS:2012:33550PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Quando un soggetto commette più condotte illecite previste dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, art. 73, aventi ad oggetto la medesima sostanza stupefacente e realizzate in modo contestuale, senza apprezzabili soluzioni di continuità sul piano ontologico e cronologico, tali condotte devono essere considerate un unico reato, in applicazione del principio di assorbimento della fattispecie minore in quella più grave. La diversa localizzazione spaziale delle condotte non è elemento ostativo alla sussistenza della contestualità, purché vi sia contiguità temporale tra l'acquisizione dello stupefacente e la sua cessione a terzi, in attuazione di un unico progetto criminoso. Il giudice, pertanto, nel valutare la pluralità o meno dei reati, deve accertare la sussistenza di tale contiguità temporale, senza limitarsi alla mera diversità dei luoghi in cui le condotte si sono realizzate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. a (OMISSIS);

(OMISSIS), n. in (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Torino in data 29/09/2011;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' dei ricorsi.

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