Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 25283 del 14 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:25283CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La formulazione del quesito di diritto, richiesta a pena di inammissibilità del ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 366-bis c.p.c., deve essere specifica e riferibile alla fattispecie concreta, riassumendo gli aspetti di fatto rilevanti e indicando la diversa regola di diritto sulla cui base il punto controverso andrebbe risolto. Il quesito non può limitarsi alla richiesta di una mera declaratoria di principio da parte del giudice di legittimità, né introdurre temi nuovi ed estranei alla controversia. Analogamente, la denuncia del vizio di motivazione deve contenere la sintetica indicazione del fatto controverso, degli elementi la cui valutazione avrebbe dovuto condurre a diversa decisione e degli argomenti logici per i quali tale diversa valutazione sarebbe stata necessaria. Il mancato rispetto di tali requisiti formali comporta l'inammissibilità del ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente

Dott. MASSERA Maurizio - Consigliere

Dott. SEGRETO Antonio - Consigliere

Dott. VIVALDI Roberta - Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 27990/2009 proposto da:

BA. AR. (OMESSO), elettivamente domiciliato in ROMA, VIALE PARIOLI 47, presso lo studio dell'avvocato CORTI Pio, che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato BERARDI GIANCARLO, giusta mandato a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

SOCIETA' GA. CO. ED. a r.l. in liquidazione coatta amministrativa, in persona del Commissario Liquidatore, elettivamente domiciliata…

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