Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2645 del 21 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:2645PEN

Massima

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Il falso ideologico commesso da un soggetto che consegna ad altro soggetto documentazione contraffatta, in cambio di denaro, al fine di favorire l'emersione dal lavoro irregolare, integra il reato di cui all'art. 489 c.p., anche qualora i documenti riportino un numero identificativo appartenente ad una pratica intestata ad un diverso cittadino straniero, atteso che la grossolanità della contraffazione, idonea ad escludere la punibilità, è ravvisabile solo in caso di falsificazione immediatamente riconoscibile da chiunque sulla base della mera visione dell'atto, circostanza che non ricorre quando il soggetto destinatario della documentazione falsa abbia comunque corrisposto la somma richiesta, essendo ciò indice dell'attitudine dei documenti a trarre in inganno soggetti di comune esperienza sulla loro autenticità. In tali ipotesi, la determinazione della pena-base deve tenere conto della pluralità degli atti falsificati, del fine di lucro, della pendenza di altro procedimento per fatti analoghi e dell'esistenza di precedenti condanne definitivi per reati in materia di stupefacenti, senza che possa ritenersi preclusa, per il divieto di reformatio in pejus, l'irrogazione di una pena superiore a quella inflitta in primo grado, ove tale indicazione nel dispositivo della sentenza di appello sia il risultato di un mero errore materiale, debitamente corretto con apposita procedura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/07/2014 della Corte d'Appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Carlo Zaza;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale SELVAGGI Eugenio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata, in parziale riforma della sentenza del Tribunale di Milano del 22/10/2013, veniva conf…

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